Li avevo lasciati (no, è più corretto dire che li avevo tralasciati un po’) nel 2005 o giù di lì, quando avevano deciso di separarsi; li avevo lasciati lì, in quella corriera, il gatto López con il dito medio alzato verso il mondo. Poi, in questo periodo un po’ triste sono ritornati prepotentemente a farmi compagnia, a tirarmi su di morale con le loro canzoni dai testi cupi e disgraziati ma con melodie dall’allegria contagiosa.
Gli Ska-P, quelli che in Spagna le ragazze per bene si scandalizzano se citavo le loro canzoni, quel ricchissimo vocabolario di parolacce e imprecazioni in spagnolo che non ho potuto che fare subito mio. Di pessimo avevano che erano comunisti, ma si sa, i comunisti sono troppo più bravi nella musica e nell’arte.
Rientrano nella mia vita proprio ora che (oltre ad averne bisogno) si sono riuniti e hanno in programma un nuovo album e un nuovo tour.
La mia canzone preferita era (ed è) "Eres un@ màs", e questa mattina in macchina l’ho gridato con tutta la mia voce, e il significato di questa frase non è l’ho mai sentito dentro di me come oggi, FUERA DE AQUÍ, NO QUIERO COLABORAR CON ESTA MIERDA DE SOCIEDAD.