L’ultima frontiera del rompipallismo telefonico

Squilla il telefono di casa. Non ci si chiede più nemmeno chi è, ci si chiede solo che cosa cercheranno di venderti nei prossimi due minuti. Perché siamo nel terzo millennio, siamo nel futuro, e quello che una volta era futuro oggi è passato. Gli SMS? E chi li manda più? I cellulari sono connessi a internet. Il telefono fisso? Per chiamare gli amici c’è il cellulare, il VoIP, la telepatia. Il fisso serve solo per il telemarketing.
E allora rispondiamo al telefono. Chi sarà mai? Una compagnia telefonica? Di solito sono loro ma… se fossero quelli dell’energia elettrica? Quelli del fotovoltaico? Qualcuno che vuole vendermi casa mia?
Oggi è toccato a Infostrada. Sì, come venerdì della settimana scorsa, perché loro pensano che noi clienti siamo così volubili da cambiare gestore telefonico due o tre volte al giorno.
Però oggi Infostrada mi ha sorpreso, perché non mi ha proposto un piano tariffario che conviene solo a loro né mi ha chiesto come mai li ho abbandonati da due settimane. No, oggi mi hanno proposto una vacanza!
E io avrei proprio bisogno di una vacanza, oh sì! Per avere una vacanza in regalo (no, in realtà era un prendi 2 paghi 1 (che sarebbe anche 1 e mezzo)) ho persino accettato di comprare 50 euro di vini da una cantina che ora mi perseguita per farmi acquistare bottiglie che non berrò mai in quanto già sbronzo di birra (e si sa quanto mischiare faccia male allo stomaco!) o superalcolici vari e proponendomi regali totalmente inutili come un “elegante orologio da polso” che non indosserò mai, talmente bello da provocare un orgasmo, a detta dell’operatrice che ha cercato di infilarmelo prima in una cassa di vini da 150 euro, poi in una da 120 euro e infine in una da 80 euro. Io fra l’altro la vacanza dei vini la devo ancora fare. E devo ancora finire di bere i vini che ho preso la prima volta per ottenere la vacanza.
Passino i vini, allora, ma perché mai Infostrada mi offre una vacanza anziché un’ADSL super lenta o la possibilità di chiamare tutto il mondo al costo di un solo occhio della testa?!, mi chiedo mentre la fastidiosa voce dell’operatrice (dotata di un velato accento da Europa dell’Est: evidentemente è una del KGB) blablableggia incessantemente al fine, più che mai lampante, di stordirmi.
E fra le tante parole a vanvera ecco anche la risposta alle mie domande esistenziali nuove di zecca: “Se mi dà i numeri di telefono di cinque suoi amici che potrebbero essere interessati a Infostrada e uno di questi diventa un nostro cliente lei vince una vacanza…” chissà dove, mi chiedo io. “… in Italia…” (Snort!) “… per due persone, e può comodamente usufruirne quando vuole lei e con chi vuole lei, bla bla bla”
Faccio subito mente locale se ho qualche nemico giurato o qualche parente serpente che voglio vendere affinché sia perseguitato da Infostrada (o dal KGB, ma credo sia la stessa compagnia, vero?), ma purtroppo per la mia vacanza vado d’accordo con tutti e non odio nessuno a tal punto.
“Non ho amici interessati a Infostrada”, rispondo. L’omertà prima di tutto!
Ma l’operatrice insiste, sciorinando leggi e fenomeni di mercato vari: “Bla bla bla… vacanza… bla bla bla… solo uno… bla bla bla… elenco telefonico… bla bla bla”
“No, grazie”, rispondo io imperterrito.
“Ma bla bla bla!”
“Non sono interessato”
“Bla bla bla!”
“No, veramente. Non voglio darle nessun numero”
“Lei non capisce, bla bla bla”
“Ho detto di no, grazie lo stesso”
“Ma bla…”
Ecco, alla fine l’ho anche perso, il conteggio dei bla. Però non ho ceduto, amici miei! Il KGB ha cercato ripetutamente di estorcermi informazioni, ma io non faccio la spia, nossignore! Soprattutto non per i comunisti!

P.S.: Non è che qualcuno di voi era interessato a Infostrada, vero?