Una differente concezione del tempo

“Hanno messo pioggia per domenica”
“Chi?”
“Come chi? Quelli del Meteo!”
“Ah! E dove l’hanno messa?”
“…”
“…”
“Beh… qui!”
“Qui dove? In salotto?”
“Ma no! Che hai capito? Qui in Veneto!”
“Cioè quelli del Meteo hanno preso la pioggia, l’hanno messa via da qualche parte non meglio precisata del Veneto e la conservano per tirarla fuori domenica?”
“No!”
“No?!”
“Non hai capito niente!”
“No, infatti. Non ho capito perché queste persone prendono la pioggia e la mettono via!”
“Ma non è che la mettono via, la mettono e basta!”
“La mettono e la lasciano lì? E poi come fanno a essere sicuri che domenica la trovano ancora?”
“Ma infatti non è che la devono trovare. Domenica cadrà da sola”
“Ah! OK! Ho capito! Domenica pioverà”
“Esatto”
“Perché quelli del Meteo l’hanno messa dove dovevano metterla”
“…”
“Cioè in Veneto”
“…”
“Immagino in cielo. Quindi, correggimi se sbaglio, al Meteo si fa questo lavoro di stoccare la pioggia in cielo”
“…”
“Sulle nuvole”
“…”
“Chissà come fanno! Forse con degli aerei cargo speciali per le consegne in volo?”
“…”
“E io che mi sono sempre chiesto perché piovesse e chi lo decide!”
“…”
“Beh, gran bel lavoro, questo di lavorare al Meteo! E chissà quanto li pagano, per prendere decisioni così importanti, tipo come, dove e quando pioverà”
“…”
“Sai che ti dico, Erminia? Lo sapevo di aver sbagliato mestiere!”